IL FALSO PROFETA E’ COLUI CHE NEGA IL PECCATO

IL FALSO PROFETA E’ COLUI CHE NEGA IL PECCATO

«Chi nega il peccato originale e la necessità di redenzione del genere umano, annulla il significato della morte di Cristo sulla Croce ed è un falso profeta.
Chi dimentica che la redenzione del mondo attraverso Cristo è la sola fonte di vera felicità e che nulla al mondo può essere paragonato a questo unico fatto glorioso, colui non è più un vero cristiano.
Chi non accetta più la assoluta supremazia del primo comandamento di Cristo – Ama Dio sovra ogni altra cosa – e sostiene invece che l’amore di Dio si esprime solo nell’amore del prossimo, colui è un falso profeta.
Chi non sa più capire che l’anelare ad una intima unione con Cristo e ad una trasformazione in Cristo è il vero significato della nostra vita, colui è un falso profeta.
Chi proclama che ogni morale si risolve in sé stessa, non quindi, principalmente, nel rapporto dell’uomo con Dio, ma nelle cose che concernono il benessere dell’umanità, colui è un falso profeta.
Chi nel torto arrecato al nostro prossimo vede solo il danno a lui causato e non vedere l’offesa a Dio implicita in questo torto, colui è vittima dell’insegnamento di un falso profeta.
Chi non sente più la radicale differenza esistente fra carità ed umanitaria benevolenza, colui è diventato sordo al messaggio di Cristo.
Chi è impressionato e commosso dalle “conquiste cosmiche” e dalla “evoluzione” e dalle speculazioni scientifiche più che non dalla luce della Sacra Umanità di Cristo riflessa in un Santo o dalla vittoria sul mondo che la vita di un Santo rappresenta, colui non è più pervaso da spirito cristiano.

Chi si cura del benessere materiale dell’uomo più che della sua santificazione, colui ha perduto il senso cristiano dell’Universo».

Dietrich Von Hildebrand scriveva nel 1969 queste parole.
La loro attualità è impressionante.

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